Hobbes e la prospettiva materialistica


L'uomo come essere naturale e corporeo

Per Hobbes esistono soltanto i corpi fisici, legati all'azione; la sua visione è meccanicistica e deterministica, escludendo la libera volontà dei soggetti. Tutti gli uomini sono guidati dall'egoismo ed agiscono per il proprio interesse personale, determinando il conflitto di tutti contro tutti (homo homini lupus).

Le attività dell'intelletto umano si riconducono anche solamente alla connessione materiale di cose ed immagini e la ragione umana viene, quindi, equiparata al funzionamento di una macchina calcolatrice.


Scienza e linguaggio

Hobbes non rinnega Dio, ma da una spiegazione scientifica anche a lui; anche la politica ha un funzionamento scientifico, in quanto costruita dall'uomo. Il linguaggio è l'invenzione migliore dell'essere umano che ha permesso la nascita della società e dello Stato. Grazie ad esso possiamo pensare ed esprimere il nostro pensiero e trasferire le parole dal piano mentale a quello verbale.


Le parole come segni

Le parole sono segni convenzionali che hanno il compito di indicare i concetti delle cose. Nell'antichità venivano chiamate signa, cioè impronte, tracce. La conoscenza umana e la scienza si basano sull'uso corretto delle parole, che consentono alla ragione umana, così come una macchina calcolatrice, di operare un processo di generalizzazione necessario alla loro costruzione.


I principi della realtà: corpo e movimento

L'attività mentale è soggetta al movimento: le immagini e le cose vengono connesse mentalmente per poter produrre un ragionamento. Il movimento, quindi, è l'unico principio che spiega i fenomeni naturali e ne è alla base il corpo fisico, che è l'unica realtà possibile; anche l'anima e Dio non possono essere incorporei ed immateriali, perché inesistenti. L'uomo deve tendere al bene perché questo favorisce la sua conservazione fisica, mentre il male minaccia la sua sopravvivenza; tutti i sentimenti umani sono soltanto manifestazioni dell'istinto di conservazione di sè stessi ed egoistici.

Hobbes non credeva nel libero arbitrio dell'uomo: la sua volontà è sempre condizionata e determinata da cause necessarie che lui non può controllare.

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