Locke e l'indagine critica delle facoltà conoscitive


Ragione ed esperienza

Secondo Locke, ogni nostra conoscenza deriva dall'esperienza: la ragione non viene più ritenuta assoluta ed infallibile, ma delimitata dall'esperienza. In questo modo egli riconosce la validità della realtà che limita e condiziona la ragione.


La critica dell'innatismo

Secondo alcuni filosofi precedenti, la nostra anima contiene già di per sé alcuni principi o idee impressi nella nostra mente che ritiene verità fondamentali comuni ad ogni essere umano. Locke, invece, confuta questa teoria, sostenendo che gli uomini presentano una diversità e divergenza di vedute, opinioni, principi e norme morali.


L'origine della conoscenza

Secondo Locke, quindi, quando l'uomo nasce è ancora privo di qualsiasi contenuto, perché le idee provengono dall'esperienza, anche quelle più astratte. Le divide in due tipi:

- le idee di sensazione, che provengono dagli oggetti esterni tramite i cinque sensi;

- le idee di riflessione, che derivano dall'esperienza interna (stati d'animo e passioni, ragionamenti e percezioni, ecc…).

Queste sono le uniche fonti della conoscenza umana: più esperienze si accumulano nel corso della vita, più cognizioni si acquisiscono.


La classificazione delle idee

Esistono poi le idee semplici, che derivano dalle sensazioni o dalle riflessioni e le idee complesse, che sono frutto di processi mentali più elaborati (la mente immagazzina le idee semplici, le combina e le riproduce, cioè le elabora).


Il valore di verità delle idee

Le idee semplici corrispondo quasi sempre alla realtà, perché provengono da un'esperienza diretta; le idee complesse, invece, possono anche essere erronee, perché frutto di collegamenti mentali più sofisticati e personali.


Le idee di modi

Si tratta di idee complesse che non esistono autonomamente: ad esempio, la gratitudine, la bellezza, il furto, ecc… Tutte queste idee contengono una combinazione di vare idee di specie diverse (colori, figure, sentimenti, emozioni, ecc…).


Le idee di sostanze

Si tratta di idee complesse che si riferiscono ad entità particolari considerati esistenti autonomamente e vanno quindi al di là delle nostre possibilità conoscitive. Sono difficili da comprendere perché si poggiano su altre idee più semplici che ne sono alla base e ne sono la somma.


Le idee di relazioni

Si tratta di idee che nascono confrontando un'idea con un'altra (es. l'idea di padre e figlio): si tratta di una connessione causa-effetto e di identità.


Le due certezze dell'uomo

L'uomo dispone di due uniche certezze non basate sulla realtà esperienziale e che sono la certezza del nostro io e della nostra esistenza, che ci perviene per via intuitiva e la certezza dell’esistenza di Dio che ci perviene per via dimostrativa, attraverso una catena di intuizioni.


Il tema della probabilità

La realtà esterna può essere da noi conosciuta in modo sufficientemente preciso per orientarci nella vita, ma non in modo assoluto. L'uomo può avvalersi solamente delle probabilità e non di certezze assolute. La ragione resta quindi l'unico strumento di cui l'uomo può disporre per orientarsi nel mondo, purché sia moderata dall'esperienza.


Il convenzionalismo linguistico

Secondo Locke, il linguaggio e l'associazione di parole e di idee, per rendere possibile la rappresentazione e la manifestazione delle idee nel mondo reale: questo è il convenzionalismo linguistico, che ci permette di comunicare con gli altri e comunicare la conoscenza che noi abbiamo.

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