Bacone e il potere della scienza


Per Bacone, la scienza è il modo in cui l’umanità arriva a scoprire le leggi della natura, usandole per i propri scopi.


L’esaltazione della scienza moderna

La scienza dell'inglese Francis Bacon (nome italianizzato in Francesco Bacone) è proiettata nella dimensione pratica, sottovalutando l'importanza dell'astronomia copernicana e dell'applicazione del calcolo matematico, scienza puramente teorica utilizzata da Galileo Galilei.

Bacone sostiene che lo scopo della scienza è il dominio sulla natura, come conoscenza della natura al fine di assicurare all'uomo il miglioramento delle condizioni di vita, in base al principio secondo cui "sapere è potere".

Dominare la natura significa obbedire alle sue leggi, conoscendola e rispettandola, senza imporle violenza.


Il nuovo contesto culturale

L'importanza della scienza è dovuta dal fatto di vivere in un periodo dove c'è una forte presenza della tecnica. In questo contesto si afferma una nuova figura di intellettuale: l'esperto di tecnologia, il practicioner, composta da nuovi profili professionali (in genere militare e civile, costruttore navale e perfezionatore di strumenti tecnologici).

Per Bacone, il progresso della conoscenza non è dovuto dalle scuole filosofiche aristoteliche. I mutamenti che hanno condizionato la vita sulla Terra, come le invenzioni, le scoperte geografiche e i viaggi di esplorazione hanno portato una trasformazione dei concetti e della filosofia.

Le conquiste che hanno cambiato il mondo (invenzione della stampa, bussola, ecc...) sono avvenute grazie ad un nuovo rapporto tra l'uomo e la natura: gli uomini invece di privilegiare lo studio dei testi antichi, hanno preferito "il contatto della mente con le cose".

Questo periodo ha consentito che si ripresentassero le condizioni per ristabilire tale contatto, che si era perso a causa di una cultura fatta di soli libri e di retorica e portando quindi ad una scienza che produce opere utili per l'umanità.


La critica alla tradizione e alla superstizione

Bacone osserva che nell'ambito del sapere tecnico-scientifico ci sono continui progressi, in quanto queste arti si avvalgono dell'esperienza e del rapporto con la natura. Nonostante ci sia grande collaborazione tra i migliori filosofi, vale il principio di autorità, per cui ci si sottomette all'insegnamento di una sola persona.

Bacone riconosce i meriti del filosofo Aristotele, ma critica i suoi imitatori che non hanno portato avanti le sue indagini, riproducendo passivamente le sue teorie, impedendo alla conoscenza umana di evolversi. Infatti per Bacone i moderni superano gli antichi perché hanno accumulato maggiori esperienze.

Inoltre, Bacone critica i maghi e gli astrologi, in quanto usano un linguaggio incomprensibile, al contrario della scienza che comunica le sue conquiste in modo chiaro a tutti coloro che vogliono comprendere: la magia non ha lo scopo di conseguire vantaggi per gli uomini, come ha la scienza, ma solo di suggestionare e sottomettere le persone alla sua influenza, raggiungendo tale obiettivo con la menzogna e l'inganno.


La lotta ai pregiudizi e la teoria degli idoli

Nell'opera più celebre di Barone, il Novum Organum (la "nuova logica"), si trova la dottrina degli idoli, ovvero tutti quei pregiudizi che ostacolano la conoscenza e la ricerca della verità. Con questa opera egli cerca di dare una risposta al quesito sul perché l’uomo sia incline all'errore e alla superstizione.

Gli idoli sono di quattro tipi:

- idoli della tribù (umana), definiti cosi in quanto radicati nella specie umana e quindi appartenenti a tutti gli uomini. Questi "idoli" derivano dal fatto che gli uomini interpretano le cose in base ai propri schemi mentali o ai propri bisogni;

- idoli della spelonca, che derivano da ereditarietà, educazione e ambiente. Sono le idee, le convinzioni, le abitudini mentali che l'uomo assimila per effetto dell’educazione, dell’ambiente, degli amici, delle letture, ecc... Questi pregiudizi sono come una "privata caverna" che impedisce di vedere la verità;

- idoli della piazza, che derivano dall'uso arbitrario (ingiustificato) o inappropriato delle parole. Sono detti anche "idoli del mercato" perché le parole sono il mezzo con cui gli uomini scambiano beni, come avviene al mercato. Le parole generano due pregiudizi è sono quando indicano cose che non esistono (es. fortuna, che deriva da false teorie) e quando indicano cose che esistono, ma in modo impreciso e generico (es. umido che può indicare cose molto diverse).

Le parole, per Bacone, devono indicare determinati fenomeni.

- idoli del teatro, che derivano dalle dottrine delle diverse scuole filosofiche. Secondo Bacone, sono associati alle favole o alle storie immaginarie, rappresentate a teatro, come la filosofia di Platone (inventore di miti) e di Aristotele (ha sviluppato la logica e la deduzione). Tali filosofie non progrediscono, perché hanno perso il contatto con la natura. Mentre le arti meccaniche, fondate sulla natura e sull’esperienza, prosperano e si arricchiscono continuamente.

In conclusione, l'intelletto deve purificarsi da tutti questi errori per riacquistare una nuova visione, che consente all’uomo di osservare le cose come se le vedesse per la prima volta, senza preconcetti.


La pars construens del pensiero baconiano: il metodo induttivo

Nel Novum Organum, Bacone delinea la funzione dello scienziato: l'uomo è ministro e interprete della natura. Tra uomo e natura si stabilisce cosi una relazione nuova, di conseguenza l'uomo non può ampliare i confini della propria conoscenza al di là di essa e la natura ha bisogno dell'uomo (ministro) per svelare i propri segreti.

Bacone afferma che l'interpretazione della natura richiede una nuova procedura: l'adozione del metodo d'induzione, che consente allo scienziato la formulazione delle leggi, tramite un’attenta osservazione dei fenomeni, registrandoli e catalogandoli con ordine.

Il metodo induttivo si contrappone al metodo deduttivo, che è prevalente nel mondo antico.


Le fasi del metodo

L'induzione di Bacone è lo strumento adatto per interpretare la natura, cioè per trovare le vere cause dei fenomeni (del caldo, freddo, ecc...): questo metodo consiste nel raccogliere le osservazioni in modo ordinato, usando un procedimento di inclusione ed esclusione di casi, tramite determinate tavole:

- tavola della presenza, dove si registrano tutti i casi o le situazioni il cui fenomeno si verifica (es. per il calore, si raccolgono i fenomeni relativi ai raggi del sole, ai fulmini, al fuoco, ecc...);

- tavola dell'assenza, dove si registrano tutti i casi o le situazioni che non si verifica il fenomeno (es: per il calore, si raccolgono i fenomeni relativi ai raggi della luna, delle stelle, ecc, cioè che non contengono calore);

- tavola delle comparazioni (o dei gradi), dove si registra la variazione di intensità con cui il fenomeno si verifica (es. l'aumento o diminuzione del calore).

Bacone, grazie alle tavole, può osservare i fenomeni in modo ordinato, preciso e graduale, avendo sempre il continuo controllo dell'esperimento. A questa procedura, il ricercatore, dà il nome di "nuova induzione", articolata in:

- osservazione dei fenomeni;

- raccolta dei dati nelle tavole;

- prima ipotesi o vindemiatio prima, definita "prima vendemmia", in ordine all'interpretazione della natura del fenomeno studiato (es. per il calore, la prima ipotesi è che la causa sia il movimento delle particelle del corpo);

- prove di verifica ed esperimento cruciale, che vengono fatte una serie di prove, di cui la più importante è il experimentum crucis, con il quale si esclude una delle ultime possibilità lasciate aperte (es. per il calore, si riconosce con sicurezza che il calore è causato dal movimento delle particelle).


L'utopia scientifica

La scienza, per Bacone, genera conoscenza perché rispetta le leggi della natura e applicata alla produzione e all'industria consegue vantaggi al fine del miglioramento delle condizioni della vita dell'uomo.

Nel Novum Organum, la differenza tra i selvaggi e gli uomini civili dipende unicamente dalle capacità tecniche acquisite. Bacone è stato definito il "profeta della tecnica" o anche il "filosofo dell'età industriale".

Nell'opera di Bacone, la Nuova Atlantide, viene descritta una città ideale della scienza e della tecnica, in cui tutti si dedicano allo studio guidati da scienziati che collaborano, secondo una divisione razionale del lavoro, nella realizzazione di invenzioni e scoperte in vista del progresso. che deve essere presa come modello.

Bacone oltre ad esaltare la futura società della tecnica, ritiene l'importanza anche di una società umana felice perché giusta e pacifica: questo sarà possibile, solo quando l'uomo vivrà per la verità, coltivando la scienza e il sapere autentico.

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